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Restauro complesso polifunzionale Castello

Luogo

Cliente

Incarico

 

 

Dimensioni

Anno

Project Team

 

Castel Maggiore, Bologna

San Martino Immobiliare S.r.l.

Progetto architettonico

Progetto esecutivo

Direzione Lavori

5750 mq

2003 - 2008

STR

 

Agli insediamenti umani è stato riconosciuto un valore di testimonianza di civiltà del passato, anche indipendentemente dall’intrinseco pregio artistico e formale o dal loro particolare aspetto ambientale, che ne possono arricchire o esaltare il valore, in quanto non solo l’architettura ma anche la struttura urbanistica possiede, in forma autonoma, significato e valore.

 

È all’interno di questa corrente di pensiero che si colloca l’attività di restauro e risanamento conservativo operata presso il complesso architettonico che si trova a fregio di via Matteotti, nel quartiere Castello di Castel Maggiore a Bologna. Gli interventi che si sono susseguiti e che hanno contribuito alla determinazione dell’attuale struttura edilizia hanno avuto origine circa cinquecento anni fa, 1519 per l’esattezza, quando il Senato permise alla famiglia Gazzadini di costruire il primo “mulino” sul canale Navile. Prima tessera di un mosaico ricco e articolato che ha subìto notevoli trasformazioni nel tempo, nel 1600 la famiglia Pizzardi, divenutane proprietaria, fa costruire un grande palazzo e da quel momento inizia una forte espansione industriale, commerciale e dell’edificato che continuerà fino ai giorni nostri.

 

Il connubio tra l’aspetto produttivo e quello edilizio insieme alle qualità ambientali e storiche del luogo hanno costituito il punto di partenza di un complesso lavoro di recupero che non si è limitato a una generica conservazione dell’ambiente, ma ha messo in atto un programma di intervento in cui i meccanismi economici delle attività si legano alla residenza e restituiscono a essa un’identità nuova, viva, generata dall’interrelazione reciproca e dal connubio “lavoro e residenza”. Il complesso architettonico è costituito da quattro corpi di fabbrica, originariamente adibiti a uffici, riconvertiti a seguito della ristrutturazione di un altro edificio, sempre appartenente allo stesso comparto. Il lavoro di recupero è consistito essenzialmente nel realizzare una serie di interventi rivolti a conservare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano nuove destinazioni d’uso compatibili.

 

Tali interventi si sono concretizzati tramite un’operazione di consolidamento delle strutture esistenti, successivo rifacimento delle parti ammalorate, sottomurazioni e bonifica di alcune porzioni seminterrate, il rifacimento delle coperture tramite strutture lignee che hanno permesso l’utilizzo del secondo piano e la realizzazione di un sistema di percorsi che oltre a ridefinire un nuovo ordine di accessi e collegamenti alle varie quote e tra i diversi blocchi ne reinterpreta le relazioni e le connessioni a scala urbana in quanto configura uno spazio che non è fine a se stesso ma parte integrante della città attraverso la rete di portici, gallerie e piazze che sono i protagonisti della scena urbana. L’aspetto esterno degli edifici tiene conto di un attento studio tipologico e restituisce un linguaggio rispettoso del carattere storico tramite l’uso di modanature, cornici, fregi e serramenti al fine di ripristinare il carattere autentico dei luoghi senza tralasciare elementi apparentemente meno importanti o minori, come le pavimentazioni in listelli di cotto, gli elementi d’arredo, la coloritura secondo tinte e materiali tradizionali e il dato funzionale: quello legato ai parcheggi sia esterni su fronte strada che interrati. Le funzioni espletate sono dunque molteplici grazie alla presenza dei commercianti al piano terra e delle residenze al primo e secondo piano, operando in questo sistema di equilibri un rigore che esplicita accuratezza e ordine.

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